venerdì 23 dicembre 2011

Pietro Ancona
La guerra in Siria è in corso da mesi nonostante il veto del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Una guerra che ha una grossa copertura massmediatica dal sistema informativo occidentale e filooccidentale. Viene spacciata per "repressione" del regime contro il popolo ripetendo la menzogna applicata alla Libia. E' una guerra di occupazione in cui sono impegnati eserciti privati e semi privati opportuna...mente diretti da esperti della Nato e da militari di paesi arabi conniventi. Israele è della partita anche se mediaticamente tiene un profilo basso. Le forze impegnate ad abbattere il governo siriano (e poi lo Stato) sono praticamente inesauribili. Quanto tempo potrà durare la Siria assediata in casa?

martedì 20 dicembre 2011


7 03:36 | Posted by Merante Camillo Il disagio di vivere


E' arrivato l'inverno,è arrivato il freddo e col gelo è ricominciata la strage dei poveri cristi che vivono in mezzo alla strada, che in televisione chiamano " disagiati", un termine che serve a non far pensare troppo a chi ascolta qual'è la triste realtà. In fin dei conti il disagio è sempre passeggero,al disagio c'è rimedio, è lieve. Provate a chiedere cosa vuol dire disagio a Stefan Smolei,52 anni...non potete chiedergli più nulla perchè è morto di freddo a Ghilarza in provincia di Oristano, dove viveva in uno stabile senza acqua,luce e gas. E'morto a causa del disagio,freddo e solitudine.
Chiedete come è essere disagiati a quell'uomo di 74 anni che è stato aggredito e pestato a sangue da un gruppetto di teste di cazzo per portargli via tutta la sua "vita" duecento euro e un documento d'identità.
Per non parlare della strage di Firenze, o i morti a Roma tra i disagiati. Ma adesso arriva Natale, vi faranno vedere mense piene di disagiati che mangiano felici, dopo, ovviamente, i servizi su zampone e lenticchie e Vip spiaggiati a Miami. Dal 26 cazzi loro, ma noi ce li saremo già dimenticati. Regali, feste, capodanno,cenoni,godremo delle nostre feste. Per loro non c'è mai festa, non ci sono mai domeniche ma solo lunedì,sempre lunedi',all'infinito. E' una continua partita con la vita camminando sopra un filo senza sapere mai se a buttarti di sotto sarà il freddo, la mano di un fascista o semplicemente la solitudine. Non esistono più i clochard per scelta, per una visione della vita poetica e libera. Oggi si diventa disagiati per forza, è la natura stessa di questo stato che porta oltre i limiti della dignità queste persone. Ma ci continueranno a dire che son solo avvenimenti eccezionali,che il razzismo non c'entra, anestetizzandoci giorno dopo giorno fino a farci assuefare ad ogni genere d'orrore. E' così che la politica gioca le sue carte; nascondendo e mischiando le carte,certi del fatto che la nostra memoria è breve e che nessuno si chiederà mai se è giusto o meno investire miliardi per armamenti e guerre e lasciar le persone ( disagiati) a morire di stenti. Le lacrime di qualche ministro non coprono, non sfamano, non aiutano a vivere nessuno, se non i fotografi.
Roba minima,roba da barbùn...( E. Jannacci)

Il male dell’Italia: la regressione culturale



Non sputo sul piatto che mi dà da mangiare. Non voglio far finta di nulla, tantomeno nascondere quello che sento dentro di me: dolore, tristezza, disperazione e molta fiducia.
di Cheikh Tidiane Gaye

Il titolo non è provocatorio. Non sputo sul piatto che mi dà da mangiare. Non voglio far finta di nulla, tantomeno nascondere quello che sento dentro di me: dolore, tristezza, disperazione e molta fiducia.

Ho di recente pubblicato sul sito di El Ghibli, rivista nota come finestra della Letteratura Migrante, uno scritto epistolare intitolato: "Lettera alla zia che compie 150 anni". Quando scrissi la lettera, cercavo di porre l'accento sull'importanza dell'integrazione, il rispetto verso l'altro e l'amore per la fratellanza.

Oggi il fratellastro Casseri ha commesso un atto violento, barbaro, incivile che danneggia l'immagine del suo/nostro paese: l'Italia. Un atto da condannare indipendentemente da chi l'abbia commesso: italiano o straniero che sia.

Fratellastro, lo è. Malato di razzismo lo è. Non è l'unico. Nelle aziende, nella vita comune, tanti sono come lui e lo nascondono. Il giorno in cui questo sentimento è esteriorizzato avviene una strage. Non faccio certamente parte di chi pensa che gli italiani siano tutti xenofobi e razzisti ma esorto tutti ad alzare lo sguardo, a gettare per sempre gli occhiali del pregiudizio e a saper cogliere il lato costruttivo del diverso.

Essere un paese ricco e molto sviluppato come il nostro fa sottintendere che sia garantito il rispetto dei diritti umani, delle minoranze ecc ..., ma non avviene sempre così. Un paese sviluppato può comunque essere il fanalino di coda sui temi dei diritti umani, non per nulla l'Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati non apprezza le nostre politiche sull'Immigrazione.

Non vi è ratio per determinare il livello d'integrazione, il rispetto dei diritti civili, l'inclusione dei propri stranieri nel tessuto socio-politico e culturale. Quando in un paese gli stranieri sono terrorizzati e ammazzati, umiliati, sottovalutati, emarginati, esclusi fino a essere considerati come una minaccia, ci si scontra con un problema: strappare per sempre le radici dell'odio e della discriminazione ponendosi quale obiettivo quello di partorire una nazione egualitaria al fine di dare opportunità identiche ai propri cittadini. Ricordo che in una società civile si dovrebbe promuovere chi è bravo, chi è in grado di portare un contributo alla collettività e non chi ne fa parte solo per motivi di sangue. Gli italiani d'America che non parlano l'italiano non sono italiani. Il paese ha un ruolo importante, far sì che i suoi figli non si dividano, non si odino, non si ammazzino, non versino il loro sangue, non si combattano tra di loro, non si ghettizzino, non si respingano, non si escludano, ed offrire ai suoi cittadini le stesse chance per fondare l'idea di paese-nazione il cui termine forgia amore, condivisione e obiettivi comuni. Non è tardi per dare alla luce questo modello di paese. Per arrivare al paese della Libertà, alla terra dell'Uguaglianza e costruire il tetto della Fratellanza occorre unire le nostre forze, rispettarci e amarci. Considerare l'Altro come ricchezza senza temerlo e non come la causa del nostro fallimento.

L'evento, che ha fatto versare l'inchiostro dei giornalisti italiani e di tutta la stampa internazionale sul nostro paese, è da condannare. Nel terzo millennio non si può morire per motivi di discriminazione. Non è la prima volta che questo accade e spero non accada mai più, ma temo che ricapiterà in futuro. Per una regressione culturale manifestatasi nell'ultimo decennio, caratterizzato dalla rinascita dei partiti della destra xenofoba, predicatori dell'odio razziale, euroscettici e profeti dell'ideologia nazista, la nostra cara Italia sta diventando un paese sempre più chiuso e intollerante.

Non mi soffermo a elencare nomi e cognomi delle persone aggredite e uccise in passato: la lista non potrà mai essere esaustiva. Sappiamo che rom, zingari e neri sono maggiormente esposti e sappiamo che alcuni politici usano l'immigrazione per ottenere voti. Allora mi chiedo: perché dobbiamo condannare un popolo, un'etnia o un'intera comunità per interessi politici? La storia non ha insegnato nulla ai nostri politici perché continuino a provocare questo genere di squilibri? Ora evitiamo di fingere. L'Italia ha una tradizione nota e stranota: più di quattro milioni d'italiani si sono sparsi per il pianeta alla ricerca di fortuna fino a perdere la loro italianità. C'erano i "bravi", i meno bravi e i delinquenti. E ci sono stranieri che vivono in Italia ormai da molti anni e hanno acquisito il DNA dell'italianità nel corpo. Che siano gialli, neri, mulatti non è importante. Il valore di questi cittadini naturalizzati italiani è intrinseco per chi non giudica con dietrologie. Questi cittadini si alzano la mattina, lavorano, contribuiscono, parlano l'italiano, mandano i loro figli a scuola, questi ultimi si laureano e domani arriveranno nelle stanze decisionali del paese, nolens, volens. È proprio così. La non concessione della cittadinanza ai figli d'immigrati nati in Italia, il non riconoscimento del voto agli stranieri, la scarsa e infame semiologia dell'immigrazione sono vecchi sintomi che la politica non ha curato e si sta trascinando dietro da anni. Ecco oggi il risultato. La regressione culturale continua a potenziare le reti fasciste e xenofobe che danneggiano l'immagine e l'affidabilità del nostro paese.

Due senegalesi hanno perso la vita, due brave persone vittime di un'ideologia fomentata da pessimi politici, hanno pagato un prezzo elevato, come accaduto ai loro avi africani: schiavi, odiati, torturati e uccisi in America.

Due corpi saranno seppelliti in Senegal, nel paese che nella civiltà antica fu da sempre considerato terra della Teranga ovvero, dell'accoglienza e dell'ospitalità.

Dormiranno per sempre nell'onore e nella dignità. Erano umili, persone per bene che non spacciavano, non rubavano, in Italia alla ricerca della sopravvivenza.

Torneranno fieri nella terra che li ha partoriti, nell'umiltà e nella dignità. Torneranno con il volto coperto d'amore e di fedeltà: la loro missione era sfamare bocche oneste.

Torneranno nel ricco paese, nella terra che si alza al canto del gallo la mattina per andare a lavorare.

Torneranno degni: il colore della loro pelle ferita e insanguinata è di nuovo rispettato. Quella pelle, una volta calpestata, rinasce.

Sono morti nell'onore e nella dignità. Dalla loro morte nasca la Libertà! Due vittime che amavano l'Italia.

Occorre fermare la deriva populista e iniziare immediatamente a lavorare per la società dei diritti e dei doveri e non della paura. Che la politica si appropri di una nuova semiologia dell'immigrazione, si attrezzi di un nuovo sistema, che non escluda nessuno e inizi, da subito, a insegnare nelle scuole la storia della schiavitù e del colonialismo, i cui eventi hanno fatto nascere la discriminazione, il razzismo e l'intolleranza.

Ribadisco: le vittime amavano l'Italia.

Lottiamo per fermare il razzismo.

Lottiamo perché tutto ciò non avvenga mai più.

Lottiamo perché fiorisca l'amore tra i popoli. Il migliore è chi sa abbracciare il prossimo.

Che rinasca l'Italia dell'Amore!

venerdì 16 settembre 2011

FATELO SCENDERE ! .......di Gramellini

Mi sento come il passeggero
dell’aereo più pazzo del mondo
che, mentre l’apparecchio
precipita, scosta la tenda
della cabina di pilotaggio e scopre che il comandante e le hostess stanno gozzovigliando. Aiuto, fatemi scendere. C’è ancora un paracadute o se lo è portato via Giuanin, nome in codice del peruviano delegato dal Lavitola al ritiro delle bustarelle per i bisognosi? Un paracadute, per favore.
Non per me. Per il comandante.
Perché le prese in giro, le indignazioni, i severi moniti non bastano più.
Qui bisogna costringere il vecchio pilota a mollare la cloche.
Non è detto che ci si salvi.
Ma con questo si va a sbattere di sicuro.
All’atterraggio elettorale mancano ancora diciotto mesi e così non ci arriveremo mai vivi.
Cosa posso fare per convincerla, signor comandante?
Scrivere tutti i giorni lo stesso articolo - vattene vattene vattene - fino a quando non se ne va?
Ma tanto non se ne va.
Augurarmi che lo spread coi titoli tedeschi salga a 500, 5000, 50.000, così saranno i mercati a intimarle lo sfratto?
Sarebbe autolesionista.
Sperare in una serrata dei Capi di Stato esteri nei suoi confronti: niente Italia al G8 finché a rappresentarla c’è l’amico di Giuanin?
Che il destino risparmi al mio Paese questa umiliazione.
Confidare nelle dimissioni in blocco di una cinquantina di parlamentari scelti e pagati da lei...?
Ecco, mi sono già risposto da solo.
Non resta che provare a stimolarla sull’unica materia che, mi dicono, le interessi più della ....: i libri di storia.
Se mira ancora a entrarci, Cavaliere, si sbrighi a uscire.


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venerdì 2 settembre 2011

LA FERROVIA ... E I PENDOLARI............


Ci stanno togliendo il diritto alla mobilità!
Finora abbiamo avuto solo l'assaggio...

Diffondiamo e partecipiamo tutti!
Invitiamo anche i lavoratori della circumvesuviana a intervenire:
Solo insieme possiamo difendere il trasporto pubblico!Bacheca

Dal 27 agosto le linee di trasporto della circumvesuviana sono state quasi integralmente ferme, per protesta contro i tagli al trasporto e gli incredibili ritardi nel pagamento dei dipendenti.

E' bastato che i ferrovieri rinunciassero agli straordinari per mandare in crisi un'azienda che si sta auto-smantellando da anni, con meno di trecento assunzioni a fronte di quasi mille pensionamenti...

MA DAL 12 SETTEMBRE COMINCIANO I TAGLI VERI AL TRASPORTO!

La circumvesuviana ha presentato infatti un nuovo orario che prevede la cancellazione di oltre il 25% dei viaggi, 39.000 corse in meno in un anno!!

La sera gli ultimi treni partiranno alle 20.00 (tutti a letto presto!), la mattina saltano le prime corse con grave danno proprio per i soggetti socialmente piu' deboli come i pendolari che dalla provincia di Napoli si dirigono fuori regione.

Alcune tratte la domenica resterano stabilmente chiuse...

Affollamenti e invivibilità diventeranno la normalità, dal momento che sulla circumvesuviana viaggiano oltre 50.000 persoone al giorno, per non parlare dell'aumento di trasporto su gomma e del conseguente inquinamento.

Eppure paghiamo biglietti tra i più cari d'europa per un'area metropolitana!
Alla base del disastro ci sono innanzi tutto i tagli operati dal governo e dalla regione, ma anche la disastrosa gestione di Unico Campania, la truffa sui treni nuovi che stanno distruggendo pure le linee, le speculazioni clientelari...

Mentre la stessa regione campania si appresta invece a spendere centinaia di milioni di euro per togliere i passaggi a livello..

La situazione della circumvesuviana diventa così la punta dell'iceberg della cancellazione del diritto al movimento.

che riguarda pure Anm, Sepsa ecc...
Trasporti sempre piu' cari e sempre più rari!!


MA NOI NON POSSIAMO ACCETTARLO!
Loro hanno speculato e noi paghiamo il prezzo!??
Il diritto alla mobilità è un fondamentale diritto di cittadinanza, è un bene comune.

La sua mancanza è una delle cose che trasforma le periferie in dormitori.

CI DEVONO GARANTIRE UNA RETE DI TRASPORTO ADEGUATA E A COSTI SOCIALMENTE ACCESSIBILI!

Per questo facciamo appello agli studenti, ai lavoratori, agli altri cittadini vesuviani che come noi vogliono difendere la vivibilità e i diritti del proprio territorio:

Informazione Sveglia! Ci stanno togliendo il diritto alla mobilità!.

MA DAL 12 SETTEMBRE COMINCIANO I TAGLI VERI AL TRASPORTO!

La circumvesuviana ha presentato infatti un nuovo orario che prevede la cancellazione di oltre il 25% dei viaggi, 39.000 corse in meno in un anno!!
La sera gli ultimi treni partiranno alle 20.00 (tutti a letto presto!), la mattina saltano le prime corse con grave danno proprio per i soggetti socialmente piu' deboli come i pendolari che dalla provincia di Napoli si dirigono fuori regione. Alcune tratte la domenica resterano stabilmente chiuse...




Affollamenti e invivibilità diventeranno la normalità, dal momento che sulla circumvesuviana viaggiano oltre 50.000 persoone al giorno, per non parlare dell'aumento di trasporto su gomma e del conseguente inquinamento.

Eppure paghiamo biglietti tra i più cari d'europa per un'area metropolitana!
Alla base del disastro ci sono innanzi tutto i tagli operati dal governo e dalla regione, ma anche la disastrosa gestione di Unico Campania, la truffa sui treni nuovi che stanno distruggendo pure le linee, le speculazioni clientelari...

Mentre la stessa regione campania si appresta invece a spendere centinaia di milioni di euro per togliere i passaggi a livello..

La situazione della circumvesuviana diventa così la punta dell'iceberg della cancellazione del diritto al movimento. che riguarda pure Anm, Sepsa ecc...
Trasporti sempre piu' cari e sempre più rari!!

MA NOI NON POSSIAMO ACCETTARLO!

Loro hanno speculato e noi paghiamo il prezzo!??


Il diritto alla mobilità è un fondamentale diritto di cittadinanza, è un bene comune. La sua mancanza è una delle cose che trasforma le periferie in dormitori.

CI DEVONO GARANTIRE UNA RETE DI TRASPORTO ADEGUATA E A COSTI SOCIALMENTE ACCESSIBILI!

Per questo facciamo appello agli studenti, ai lavoratori, agli altri cittadini vesuviani che come noi vogliono difendere la vivibilità e i diritti del proprio territorio:

COMINCIAMO LUNEDI ALLE 9.00 CON UN PRESIDIO-ASSEMBLEA PUBBLICA NELLA STAZIONE TERMINALE DELLA CIRCUMVESUVIANA AL CORSO GARIBALDI DI NAPOLI

Caldoro e Tremonti ci rispediscono nel medioevo mentre gli altri amministratori fingono di non vedere, compresi i sindaci di Napoli e dei tantissimi paesi del vesuviano!
Alla vigilia dello sciopero generale contro le politiche di austerità è bene ricordare che queste scelte distruggono i nostri diritti fondamentali.
COMINCIAMO LUNEDI ALLE 9.00 CON UN PRESIDIO-ASSEMBLEA PUBBLICA NELLA STAZIONE TERMINALE DELLA CIRCUMVESUVIANA AL CORSO GARIBALDI DI NAPOLI

Caldoro e Tremonti ci rispediscono nel medioevo mentre gli altri amministratori fingono di non vedere, compresi i sindaci di Napoli e dei tantissimi paesi del vesuviano!
Alla vigilia dello sciopero generale contro le politiche di austerità è bene ricordare che queste scelte distruggono i nostri diritti fondamentali.

Diffondiamo e partecipiamo tutti!
Invitiamo anche i lavoratori della circumvesuviana a intervenire:
Solo insieme possiamo difendere il trasporto pubblico!