martedì 20 dicembre 2011


7 03:36 | Posted by Merante Camillo Il disagio di vivere


E' arrivato l'inverno,è arrivato il freddo e col gelo è ricominciata la strage dei poveri cristi che vivono in mezzo alla strada, che in televisione chiamano " disagiati", un termine che serve a non far pensare troppo a chi ascolta qual'è la triste realtà. In fin dei conti il disagio è sempre passeggero,al disagio c'è rimedio, è lieve. Provate a chiedere cosa vuol dire disagio a Stefan Smolei,52 anni...non potete chiedergli più nulla perchè è morto di freddo a Ghilarza in provincia di Oristano, dove viveva in uno stabile senza acqua,luce e gas. E'morto a causa del disagio,freddo e solitudine.
Chiedete come è essere disagiati a quell'uomo di 74 anni che è stato aggredito e pestato a sangue da un gruppetto di teste di cazzo per portargli via tutta la sua "vita" duecento euro e un documento d'identità.
Per non parlare della strage di Firenze, o i morti a Roma tra i disagiati. Ma adesso arriva Natale, vi faranno vedere mense piene di disagiati che mangiano felici, dopo, ovviamente, i servizi su zampone e lenticchie e Vip spiaggiati a Miami. Dal 26 cazzi loro, ma noi ce li saremo già dimenticati. Regali, feste, capodanno,cenoni,godremo delle nostre feste. Per loro non c'è mai festa, non ci sono mai domeniche ma solo lunedì,sempre lunedi',all'infinito. E' una continua partita con la vita camminando sopra un filo senza sapere mai se a buttarti di sotto sarà il freddo, la mano di un fascista o semplicemente la solitudine. Non esistono più i clochard per scelta, per una visione della vita poetica e libera. Oggi si diventa disagiati per forza, è la natura stessa di questo stato che porta oltre i limiti della dignità queste persone. Ma ci continueranno a dire che son solo avvenimenti eccezionali,che il razzismo non c'entra, anestetizzandoci giorno dopo giorno fino a farci assuefare ad ogni genere d'orrore. E' così che la politica gioca le sue carte; nascondendo e mischiando le carte,certi del fatto che la nostra memoria è breve e che nessuno si chiederà mai se è giusto o meno investire miliardi per armamenti e guerre e lasciar le persone ( disagiati) a morire di stenti. Le lacrime di qualche ministro non coprono, non sfamano, non aiutano a vivere nessuno, se non i fotografi.
Roba minima,roba da barbùn...( E. Jannacci)